Un nuovo sviluppo

Racconto di una darsena viva ed in costante via di sviluppo


Caotica, in piena crescita e percorsa da grandi navi di carico: questa è la darsena degli anni ’60. L’Anic è già in funzione e Attilio Monti ha appena venduto la rete distributiva della SAROM alla British Petroleum per 15 miliardi di lire. Il porto è in fase di espansione con la costruzione delle nuove strutture San Vitale e delle dighe foranee. La città cresce sul piano demografico, urbanistico ed economico.



I luoghi delle attività Ferruzzi

Nel 1957 nasce anche la Soja Ravenna per la lavorazione del seme di soia, poco conosciuto in Europa. Da quell’unico seme vengono ricavati più prodotti (olio di soia, la farina di soia e la lecitina) che portano la Soja Ravenna, poi Italiana Olii e Risi a competere con le più importanti industrie agroalimentari d’Europa. Alla Soia viene affiancata la Cementi Ravenna (1955) e la Calcestruzzi spa in cui entra un giovane Raul Gardini, futuro marito della figlia più grande di Serafino, Ida Ferruzzi, che tanta parte avrà nello sviluppo del gruppo.

Gli anni Settanta vedranno un ulteriore espansione. Nel tentativo di dare più stabilità al futuro del gruppo, Serafino Ferruzzi avvia una collaborazione con gli Agnelli nel settore cementiero (Unicem, 1979), ma soprattutto acquista dal conterraneo Attilio Monti la sua quota dell’Agricola Finanziaria, la società che controlla l’Eridania (1979). Si tratta di una svolta nella storia della società ravennate.


LA SAPIR, IL PROGETTO GRECO E LA COSTRUZIONE DEL NUOVO PORTO

Lavori per la costruzione dei moli foranei e dello scalo San Vitale. Fotografie e vedute aeree tratte dal Fondo Natali, seconda metà degli anni Sessanta

Vedute aeree del nuovo Scalo San Vitale e dell'avamporto, fotografie della fine degli anni Sessanta tratte dal Fondo Natali. Scatti della cerimonia di inaugurazione del nuovo porto avvenuta il 3 luglio del 1971 alla presenza del presidente del Consiglio in carica, Emilio Colombo, appartenenti al Fondo Natali.

Bibliografia di riferimento