Un nuovo sviluppo

Racconto di una darsena viva ed in costante via di sviluppo


Caotica, in piena crescita e percorsa da grandi navi di carico: questa è la darsena degli anni ’60. L’Anic è già in funzione e Attilio Monti ha appena venduto la rete distributiva della SAROM alla British Petroleum per 15 miliardi di lire. Il porto è in fase di espansione con la costruzione delle nuove strutture San Vitale e delle dighe foranee. La città cresce sul piano demografico, urbanistico ed economico.


I ravennati lavorano in darsena, ma la vivono anche durante il tempo libero, per una passeggiata domenicale con la famiglia, mentre grosse navi scivolano quiete sull’acqua con prodotti da e per il mondo.

La darsena incuriosisce e attira tra le proprie sponde, qui in un filmato del 1963 del cineamatore Sauro Pasi.

In quegli anni il porto raggiunge notevoli volumi di traffico, nonostante non fosse ancora del tutto agibile per via dei lavori di ampliamento iniziati nel 1958.

 Alle banchine attraccano navi con tonnellaggi sempre più grandi, tra cui quelle del gruppo Ferruzzi in testa.

Nel 1960 il movimento merci tocca i cinque milioni fino ad arrivare ai dieci milioni di tonnellate in chiusura al decennio.

È una crescita costante che dagli anni Cinquanta in poi caratterizza il traffico marittimo, confermando la necessità e le potenzialità del nuovo porto di Ravenna.

QUEI SILOS DI GRANO

Gli anni Sessanta vedono una forte crescita del Gruppo Ferruzzi all’interno di un contesto di generale fermento già sorto nel decennio precedente.

A capo della società vi è Serafino Ferruzzi (1908-1979), ravennate e forte conoscitore dell'ambito agricolo verso cui indirizzerà una redditizia attività di importazione ed esportazione di cereali a livello mondiale.

Serafino Ferruzzi insieme al Presidente del Consiglio Emilio Colombo durante l'inaugurazione del porto di Ravenna nel 1971, Fondo Nevio Natali

Il salto di qualità arriva nel 1948 quando assieme ad alcuni soci fonda la “Ferruzzi, Benini & C.”.

L’anno seguente viene costruito il primo magazzino nella Darsena di Ravenna per il commercio delle materie prime agricole.

Il consumo di cereali, soprattutto impiegati nei mangimi animali, è in fortissima crescita in Italia e in Europa e questo assicura un incremento dei traffici a livello internazionale.

Pur con l’abbandono del socio Lorenzo Benini, nel 1957 vengono costruiti i primi silos nella Darsena di Ravenna, per un più agevole scarico delle navi senza movimentazione a terra.

Nel giro di pochi anni Ferruzzi mette insieme un’imponente e capillare rete di immagazzinaggio e smistamento che dalle distese nordamericane e argentine portava il prodotto in Europa, attraverso una flotta personale di grandi navi da carico con stazza fino alle 54 000 tonnellate.

In un prezioso filmato del 1963 di Paolo Gramantieri vediamo l'inaugurazione della Ida Teresa, una delle prime navi della flotta Ferruzzi nella risalita lungo il canale Candiano.


I luoghi delle attività Ferruzzi

Nel 1957 nasce anche la Soja Ravenna per la lavorazione del seme di soia, poco conosciuto in Europa. Da quell’unico seme vengono ricavati più prodotti (olio di soia, la farina di soia e la lecitina) che portano la Soja Ravenna, poi Italiana Olii e Risi a competere con le più importanti industrie agroalimentari d’Europa. Alla Soia viene affiancata la Cementi Ravenna (1955) e la Calcestruzzi spa in cui entra un giovane Raul Gardini, futuro marito della figlia più grande di Serafino, Ida Ferruzzi, che tanta parte avrà nello sviluppo del gruppo.

Gli anni Settanta vedranno un ulteriore espansione. Nel tentativo di dare più stabilità al futuro del gruppo, Serafino Ferruzzi avvia una collaborazione con gli Agnelli nel settore cementiero (Unicem, 1979), ma soprattutto acquista dal conterraneo Attilio Monti la sua quota dell’Agricola Finanziaria, la società che controlla l’Eridania (1979). Si tratta di una svolta nella storia della società ravennate.


LA SAPIR, IL PROGETTO GRECO E LA COSTRUZIONE DEL NUOVO PORTO

Lavori per la costruzione dei moli foranei e dello scalo San Vitale. Fotografie e vedute aeree tratte dal Fondo Natali, seconda metà degli anni Sessanta

28 giugno 1957

Si costituisce la SAPIR, Società per Azioni Porto Industriale di Ravenna, con capitale di un milione di lire. La società nasce con l’obbiettivo di progettare, costruire e seguire i lavori del nuovo porto di Ravenna. Tra i soci fondatori, vi sono l’Anic del gruppo ENI, la Camera di Commercio di Ravenna e Serafino Ferruzzi con l’appoggio del ministro del Tesoro allora in carica, Giuseppe Medici. In seguito entreranno nel capitale azionario il Comune di Ravenna, la Provincia e la Regione.

La Legge 528 del 1961, <<Legge Zaccagnini>>

Grazie alla Legge Zaccagnini, la SAPIR ottiene in concessione l’esecuzione dei lavori pubblici per le opere interne al canale, riguardanti la costruzione del nuovo scalo San Vitale, l’ampliamento e l’approfondimento del canale Candiano fino a dieci metri che iniziano nel 1963. La legge stabilisce un contributo statale di quattro miliardi e mezzo che si sommano ad altri finanziamenti per un totale di otto miliardi. La società avrebbe poi finanziato il resto dei lavori con il ricavato della vendita di terreni espropriati adiacenti al canale. Assieme all’edificazione dei moli foranei, stava così prendendo forma il progetto per il nuovo porto ravennate, curato dal ingegnere Luigi Greco, da cui prende il nome.

3 luglio 1971

Durante gli anni Sessanta, i lavori vedono un ritmo molto sostenuto, soprattutto per le opere interne, di diretta competenza della SAPIR. Nell’estate del 1970 i moli raggiungono la lunghezza stabilita di 2580 metri e il 3 luglio del 1971 si svolge la cerimonia di inaugurazione del nuovo porto di Ravenna alla presenza del presidente del Consiglio allora in carica, Emilio Colombo.

Vedute aeree del nuovo Scalo San Vitale e dell'avamporto, fotografie della fine degli anni Sessanta tratte dal Fondo Natali. Scatti della cerimonia di inaugurazione del nuovo porto avvenuta il 3 luglio del 1971 alla presenza del presidente del Consiglio in carica, Emilio Colombo, appartenenti al Fondo Natali.

Bibliografia di riferimento

Serafino Ferruzzi insieme al Presidente del Consiglio Emilio Colombo durante l'inaugurazione del porto di Ravenna nel 1971, Fondo Nevio Natali