Archeologia Industriale a Sesto Fiorentino
Memoria e identità di un territorio
POPOLO DI SAN GIUSTO A GUALDO
MULINO DI GUALDO
Regione Toscana - Repertorio Toponomastico Regionale
Come osserva il noto glottologo Giacomo Devoto in un suo articolo di giornale “Il Gualdo”, dal giornale “La Nazione” del 24 luglio 1971, “Gualdo” è parola longobarda che significa “bosco”. L'ex mulino di Gualdo di proprietà della famiglia Salviati, era il primo mulino sul torrente Rimaggio, alimentato dalla fonte detta di “San Vico”, ora dismesso. Talvolta viene indicato anche come “Mulino a Isola”. Nel 1771, il mulino è gestito dalla famiglia Giorgetti. Nel 1803, nello “Stato d’Anime” di San Giusto a Gualdo, è indicata la presenza del mulino della famiglia Mannini, che risulta registrata fino all’anno 1848, ultimo periodo del quale abbiamo documentazione.
POPOLO DI SAN ROMOLO A COLONNATA - COLONNATA
MULINO DELLE FORBICI - EX MULINO DI PAGOLO
Corrisponde alle antiche costruzioni fra il torrente Rimaggio e via del Torrente detto anche Mulino di Biagio. Secondo quanto è attestato nei consorzi idraulici (1734-1932) era molto scarsa l'attività del torrente Rimaggio nei primi decenni del Novecento.
Pianta de' Popoli e Strade della Podesteria di Sesto, Capitani di Parte Guelfa, A.S.F. (Archivio di Stato di Firenze)
L'andamento nord-sud del territorio (prendiamo come riferimento la Catese per il nord e Doccia per il sud) viene riportato in obliquo. Riconosciamo i seguenti punti:
- la Villa di Doccia;
- il ponte alla Catese;
- la Chiesa di Colonnata;
- il torrente Riomaggio;
- il mulino;
- il riferimento alla frazione di Quinto.
Resta più difficile trovare riferimenti esatti per i terreni più a sud della Chiesa in quanto sono stati interessati da urbanizzazione e industrializzazione, per cui molti toponimi si sono oscurati. Anche le informazioni catastali sulle proprietà dei terreni si sono ovviamente oscurate, così come in parte è mutato l'assetto stradale.
Coordinate: 43° 8' 42'' Nord; 11° 20' 93'' Est
MULINA
Secondo quanto attesta la documentazione relativa al territorio sestese, il mulino negli anni '80 del Novecento risultava essere ancora "in piedi", nonostante si trovasse in stato di degrado. Secondo alcuni testimoni privilegiati, oggi il mulino non esiste più.
Questi due estratti appartenenti a due mappe diverse si riferiscono allo stesso territorio compreso tra la Catese e Colonnata.
Coordinate: 43° 85' 26' Nord; 11° 21' 53'' Est
POPOLO DI SANTA MARIA A QUERCETO - QUERCETO
MOLINUZZO
Situato lungo il torrente Gavine. Attualmente non si ravvisa nessun edificio esistente.
Coordinate: 43° 84' 44'' Nord; 11° 20' 40'' Est
POPOLO DI SANTA MARIA A QUINTO - QUINTO
MOLINO DELLE MONACHE DI SAN MARTINO
Corrisponde al vecchio mulino di via Gino Venni.
Coordinate: 43° 8' 30'' Nord; 11° 21' 88'' Est
MULINO DELLE MONACHE DI SAN SALVI
Corrispondeva alla vecchia costruzione abbattuta presso la località ex Macelli di Quinto Basso.
Coordinate: 43° 8' 25'' Nord; 11° 21' 52'' Est
POPOLO DI SANTA MARIA A MORELLO - MORELLO
MOLINUZZO
Conosciuto anche col nome di Molino di Spugnoli, corrisponde all'opificio esistente lungo il torrente Chiosina nel comune di Calenzano che apparteneva alla famiglia Ginori. Nell'Ottocento si registra un cambio di proprietà e attualmente il mulino risulta in disuso.
Coordinate: 43° 52' 9'' Nord; 11° 52' 29'' Est
POPOLO DI SAN DONATO A LONCIANO
Mulino del Guanto
Le vecchie costruzioni tuttora esistenti, dove un tempo si trovavano i mulini, sono ora adibite ad abitazione civile e ristoranti.
Coordinate: 43° 8' 52'' Nord; 11° 21' 55'' Est
TESTIMONIANZA RACCOLTA
Gustave Courbet, Le vagliatrici di grano, 1854
Sestese di nascita, durante la Seconda Guerra Mondiale i tedeschi hanno bombardato la sua casa. Umberto venne quindi ospitato nella casa di un mugnaio, dove lavorò per lui.
Umberto: "Allora dimmi il che tu voi sapere."
Benedetta: "Vorrei sapere che mulini c'erano e più o meno quando è che sono nati e quando sono scomparsi."
Fiorella: "Che mulini c'era Umberto?"
Umberto: "Allora dal fiume Rimaggio veniva deviato, tramite una gora, il fiume finendo per fare un invaso ed era il primo mulino."
Fiorella: "In che zona era? Dov'era il primo?"
Umberto: "Il primo mulino era in via Catese, chiamato "Le Mulina", l'acqua veniva tirata tramite un ferro e infondo c'era una rota con le pale di legno che l'acqua battendo le pale, faceva girare il mulino."
Benedetta: "Quindi erano tutti mulini ad acqua?"
Umberto: "Sì. I mulini erano 5 con questo sistema, 5 mulini ed era proprietario il Ginori e li gestiva il signor Grassi. Veniva macinato varietà di materiale: mattoni per fare campi da tennisse, terra per fare la ceramica ed altri materiali."
Benedetta: "E cereali no?"
Umberto: "Cereali dopo la guerra"
Fiorella: "Lui ti dico io è nato lassù, i tedeschi li bruciaron la casa, quindi c'andò per un periodo ad abitare in uno di questi."
Umberto: "Dove siamo rimasti?"
Benedetta: "Ai cereali dopo la guerra."
Umberto: "Questo sistema di 5 mulini, l'ultimo dei quali tutta l'acqua ritornava nel Rimaggio, fatto circa 100 metri, veniva deviata di nuovo, immettendosi in un'altra "gora". Metti tra virgolette gora. Da qui finiva in Valiversi."
Benedetta: "Ma Valiversi è una via?"
Umberto: "Una frazione di Sesto. Dove..."
Fiorella: "Te racconta, te vai."
Umberto: "C'era un altro mulino, Danilo si chiamava. Qui si faceva soltanto cereali. Cioè macinava il grano e faceva la farina. Da qui ripartiva e andava in via delle Forbici con un altro mulino, del Bicci che anch'esso macinava cereali. Stesso procedimento, finiva in via Dante Alighieri a Sesto, che i sestesi chiamano via del Mulino dove macinavano anche lì cereali ed era proprietario il Bini."
Fiorella: "Pe' il mulino veramente. I sestesi dicono pe' i mulino."
Umberto: "Da qui finivano i mulini"
Fiorella: "Ma il Bini dopo diventò l'Archilli no?"
Umberto: "No, l'Archilli gli è a Calenzano. Non c'è mai stato l'Archilli. Ritornava quindi nel Rimaggio per finire nel paese di Sesto. Una caratteristica di tutto questo si può vedere attualmente al ristorante Ulivo Rosso dove c'è un arco che attraversa il fiume. E lì c'è il torrente che porta l'acqua al primo Molino che abbiamo detto (Le Mulina)."
Fiorella: "Ma funzionanti un credo ce ne sia più punti, no?"
Umberto: "I mulini un ci son più. L'acqua un la va più ora. Poi il che tu voi sapere? Ti basta?"
Benedetta: "Io ho letto che un mulino era ancora esistente, ma si trova in stato di degrado."
Fiorella: "Un so quale sarà."
Umberto: "Eh non so...forse tu poi vedere andando...però a volte e son gelosi laggiù, la gente ora vogliano...lì se tu vai per andare all'Ulivo Rosso, prima c'è il gruppo di case delle Molina."
CONCLUSIONI
Il nostro intento era quello di fornire una visione panoramica dell'archeologia industriale nell'area di Sesto Fiorentino, in stretta connessione con la cartografia del territorio in modo da rendere vivo il problema della tutela di queste aree in funzione non solo della conservazione di tali siti industriali, ma anche di donare nuova vita agli impianti fondiari solo in parte recuperati, talora persino dimenticati.
Queste aree, com'è stato nella maggior parte delle strutture prese in esame, risultano sempre più interessate ad essere trasformate in zone residenziali.
Passare dalle carte topografiche antiche alla ricerca sul campo non è stato facile, anche se questa fase della ricerca è stata la più piacevole. Tuttavia fin dall'inizio si è rilevato difficoltoso individuare quelle località i cui nomi, oltre a non figurare sulle carte topografiche, erano sconosciuti dalla maggior parte dei residenti.
Talvolta ci siamo trovate di fronte a realtà drammatiche. Alcune zone in stato di degrado infatti, ci hanno lasciato enormi "vuoti". Ma nonostante non siano più luoghi "vissuti", si mantengono vivi attraverso il ricordo di chi dentro quei luoghi ci è cresciuto. Basti pensare a quanto ci abbia rigenerate ascoltare la storia di Umberto, una fonte ricchissima, che ci ha trasmesso tanto amore per la propria città. Un uomo coraggioso, un uomo resiliente che ha saputo rialzarsi dalla guerra e ha trovato nel mulino una seconda chance per ricostruire pezzo dopo pezzo la propria casa, che adesso condivide con la moglie Fiorella e con la nostalgia di un tempo passato.
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
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FONTI TESTIMONIALI