MUSEO STORICO NAZIONALE KAWASAKI VMX

Nuova Sede

Il Sito è in fase di aggiornamento



Un museo dedicato ad uno dei marchi più prestigiosi del motocross internazionale, alla sua storia, alle sue moto vintage, ai suoi piloti.


INTRODUZIONE AL MUSEO


LA COLLEZIONE


GLI EVENTI


LA STORIA KAWASAKI


KAWASAKI E IL MOTOCROSS


LE MOTO DA CROSS KAWASAKI


CURIOSITA’ E INNOVAZIONI TECNICHE

IL COLORE “LIME GREEN”

IL LOGO KAWASAKI

LE SOSPENSIONI UNI-TRACK

FRENI A DISCO ANTERIORI

Nel 1982 Kawasaki è diventato il primo grande produttore a introdurre i freni a disco sulle moto da cross. Con i progressi nella potenza e nelle sospensioni, fu presto evidente che i freni a tamburo non avevano più la potenza frenante richiesta dalle ormai moderne moto da cross. Nella fase di sviluppo non è andato tutto liscio: la soluzione più efficace fu quella di optare per un disco in acciaio inossidabile e pastiglie sinterizzate, ma abbinarle è un risultato più difficile del previsto. Più diventavano efficaci i freni, più l’aumento delle vibrazioni crearono problemi con pinze e dischi che spesso si rompevano. Un altro problema era il percorso del tubo del freno: essendo attaccato ad una forcella anteriore la cui escursione misurava circa 300 mm, bisognava evitare che il movimento violento – di cui non erano disponibili dati sufficienti- potesse causare l’allentamento dei bulloni del banjo. Nonostante i numerosi problemi, la Kawasaki era convinta che i punti di forza dei freni a disco superassero di gran lunga i loro demeriti ed il tempo trascorso dall’inizio dello sviluppo sperimentale sui prototipi della serie SR fino all’applicazione di serie fu estremamente breve. Nel 1980, quindi, furono sperimentati per la prima volta i freni a disco anteriori su moto ufficiali nei circuiti cittadini All-Japanese, mentre nel 1982 uscirono sul mercato i primi modelli di serie, la Kawasaki KX nelle cilindrate 250 e 125.

FRENI A DISCO POSTERIORI

I freni a disco posteriori invece giunsero sui modelli del 1986, completando la base dell’impianto frenante delle moto da cross, mantenuto poi fino ad oggi. Questa miglioria è avvenuta più tardi poiché nelle gare di motocross quasi il 90% della potenza frenante alla guida è generato dal freno anteriore, quindi le prestazioni del freno a tamburo posteriore erano ritenute più che sufficienti. Tuttavia, quando il Supercross americano divenne popolare negli anni ‘80, i piloti iniziarono ad usare il freno posteriore per modificare intenzionalmente l’avanzata della moto a mezz’aria e per gestire in frenata le curve strette, rendendo le traiettorie più dritte possibili: oggi, infatti, possiamo assistere alla tecnica del “Block Pass” che i piloti adottano per tagliare linearmente la curva e bloccare l’avversario in fase di percorrenza. Questa è l’ulteriore dimostrazione che ancora una volta le sperimentazioni del passato sono messe a frutto nel presente: in questo caso, il controllo offerto dai freni a disco posteriori rispetto ai freni a tamburo ha cambiato lo stile di guida dei piloti e migliorato la spettacolarità del motocross.


STORIA DEL MOTOCROSS


LA NUOVA SEDE


LE KAWASAKI DI STEVE McQUEEN


IL TERRITORIO

L’idea è quella di incentivare l’offerta turistica realizzando un sito attrattivo che spazia:

  • dall’arte (realizzazione di un settore adibito a galleria d’Arte di ogni tipologia),
  • allo sport (il museo rappresenta un grande contenitore di storia internazionale sportiva integrato da una biblioteca dello sport),
  • alla meeting industry (museo da utilizzare per varie tipologie di meeting supportato da un catering di qualità di prodotti locali silani),
  • all’istruzione (un luogo da proporre alle scuole di ogni ordine e grado, dagli alti contenuti sociali e formativi in quanto legato allo sport ed alla ingegneria meccanica),
  • al turismo (Un Museo, unico in Italia e tra pochi al mondo, in grado di svolgere un ruolo internazionale di turismo alternativo, per incentivare lo sviluppo locale e regionale caratterizzando fortemente l’identità della località ospitante),
  • al sociale( tramite la fondazione un sostegno alle categorie di persone disagiate, persone con disabilità, emergenze territoriali , borse studio per studenti, ecc),
  • all’editoria (Museo da utilizzare per presentazioni di libri legati al mondo dello sport o settori che possono interagire con i contenuti etici della struttura),
  • al commercio ( gadget e merchandising di altissima qualità che possono essere posti in vendita anche dalle attività commerciali locali a supporto della commercializzazione nel museo, di particolare gradimento per i turisti),
  • al lavoro ( la creazione di posti di lavoro nella struttura museale con svariati ruoli da ricoprire),
  • alla promozione dell’identità territoriale nel mondo e alle sponsorizzazioni ( un modo per veicolare i grandi brand nazionali ed esteri sul Museo e di conseguenza sulla località ospitante).

VIRTUAL TOUR

Per chi non ha avuto l’occasione di visitare di persona il Museo nella sua sede storica di Castrolibero, per chi già attende l’apertura della nuova sede a Camigliatello, ma anche per chi - dopo averlo visitato – vorrà vivere nuovamente l’esperienza di rivedere questa unica ed esclusiva collezione, il tour virtuale permetterà di effettuare un viaggio nello spazio e nel tempo del KAWASAKI VMX MUSEUM ITALY.

Presto disponibile on-line per tutti gli appassionati!


PROGETTO REALIZZATO CON IL RIPARTO DEL FONDO PICCOLI MUSEI:

  • D.M. 451/2020 DG-MU|23/12/2021|DECRETO 1219
  • D.M. 62/2021 - DG-MU|23/12/2021|DECRETO 1220