Peste Suina Africana

Bollettino epidemiologico nazionale

Situazione Epidemiologica

La peste suina africana (PSA) è una malattia virale infettiva che colpisce sia i suini domestici che quelli selvatici. Attualmente non esistono vaccini, e la mortalità può raggiungere il 100% degli animali colpiti da questo virus, caratterizzato da un’elevata resistenza nell’ambiente e da un’alta contagiosità.

Anche se non trasmissibile all’uomo, e quindi non rappresenta alcun pericolo per la salute dei cittadini, la PSA può avere conseguenze gravi sia a livello economico che sociale, incidendo sulla redditività degli allevamenti e condizionando pesantemente le movimentazioni di suini e dei relativi prodotti all'interno dell'Unione Europea nonché le esportazioni verso paesi terzi. In Italia la PSA è soggetta ad un Piano di sorveglianza nazionale.

Nel 2014 è esplosa un’epidemia di PSA in alcuni Paesi dell’Est  dell’Unione Europea . Da allora la malattia si è diffusa, coinvolgendo alla data attuale, più di dieci Stati Membri. In  ambito internazionale , ad oggi, la malattia è presente in Cina ed in diverse aree del Sud-Est asiatico, in Oceania (Papua Nuova Guinea) e in alcuni Paesi dell’America centrale.

Per quanto riguarda la situazione italiana, la malattia è stata introdotta in Sardegna dal 1978, diffondendosi sia nei suini allevati sia nelle popolazioni di cinghiali, ma rimanendo sempre confinata al territorio regionale. Negli ultimi anni l’approccio alla lotta alla malattia è stato radicalmente rivisto, e ciò ha consentito un costante e netto miglioramento della situazione epidemiologica. Ad ottobre 2023 la zona di restrizione II è stata abrogata a dimostrazione dell'assenza di circolazione virale nella popolazione di cinghiali. A settembre 2024 la Sardegna è stata dichiarata ufficialmente indenne dalla Peste Suina Africana.

Il 7 gennaio 2022 il Centro di Referenza Nazionale per lo Studio delle Malattie da Pestivirus e da Asfivirus (CEREP) presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche (IZSUM), ha confermato il primo caso di PSA in Italia continentale in una carcassa di cinghiale rinvenuta nel Comune di Ovada, in Provincia di Alessandria (Piemonte). Nei giorni successivi il virus è stato rilevato anche in diverse carcasse di cinghiali rinvenute in Liguria, specificamente in provincia di Genova. Il 5 maggio la PSA è stata riscontrata nel Lazio, in un cinghiale rinvenuto in fin di vita in una Riserva Naturale nella zona nord dell'area metropolitana di Roma, ed in altre carcasse rinvenute nella stessa area. Il 26 maggio è stato segnalato un caso sospetto di PSA in un cinghiale incidentato anche nella provincia di Rieti, ma le attività di sorveglianza condotte per oltre 5 mesi nell'area hanno permesso di escludere la circolazione virale attiva. Il 9 giugno la malattia è stata riscontrata anche in un allevamento suinicolo della tipologia semibrado, a Roma, a poca distanza dalla zona di rinvenimento della prima carcassa di cinghiale infetta dell’area.

Successivamente a distanza di più di un anno, ad inizio maggio 2023, la malattia è stata confermata in Calabria in alcuni cinghiali, nel comune di Reggio di Calabria e a distanza di pochi giorni in due allevamenti semibradi di suini, siti nel comune di Africo, sempre in provincia di Reggio Calabria.

Nello stesso mese è stata confermata la presenza della malattia in Campania, in alcune carcasse di cinghiale.

A Giugno 2023 la PSA è stata riscontrata nei cinghiali anche in Lombardia, in provincia di Pavia; a fine Agosto la malattia è stata confermata in alcuni allevamenti di suini nella medesima provincia. A settembre 2023 si segnalano tre casi di Peste Suina Africana in un allevamento in provincia di Nuoro, riconducibili al genotipo 2, responsabile dell’epidemia che attualmente interessa l’Italia continentale e Europa e mai rilevato in Sardegna. In seguito alla conferma della malattia nei suini e nei cinghiali, sono state rispettivamente definite e istituite in maniera tempestiva le zone di protezione e sorveglianza, e le zone infette per il selvatico. Dette zone vengono poi incluse nelle zone di restrizione di cui al Regolamento 2023/594, come di seguito indicato. Per ulteriori informazioni sulla malattia e sulla sua gestione si rimanda al  sito web del Ministero della Salute .

Il virus riscontrato nell’Italia continentale è geneticamente diverso dal quello circolante in Sardegna e corrisponde a quello circolante in Europa da alcuni anni.

Mappa dei casi e focolai di PSA dal 2022 ad oggi con evoluzione dinamica negli ultimi 15gg. Scorrere la barra verticale verso destra per visualizzare l'andamento.

Zone in restrizione

Zona di controllo dell’espansione virale (Zona CEV)

Zone infette

Zone indenni

Approfondimenti