
Parco Somaini - Arafat
MenteLocale: un laboratorio scolastico di progettazione urbanistica del verde nel quartiere di Centocelle
Introduzione
Il laboratorio di mappatura svolto con la terza E dell'IC Cocconi ha fatto parte di un progetto di ricerca chiamato "MenteLocale", che vede coinvolto il Laboratorio di Studi Urbani "Territori dell'Abitare" (LabSU) del Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale (DICEA) della "Sapienza" di Roma e la fondazione Paolo Bulgari.
MenteLocale ha l'obiettivo di progettare insieme agli abitanti di Centocelle e dei quartieri limitrofi una Rete Ecologica, denominata "Corona Verde di Roma Est", utilizzando tecnologie digitali sperimentali, gratuite e accessibili.
Immagine-piano della Corona Verde di Roma Est
Nell'ambito di MenteLocale, il LabSU e la Fondazione hanno deciso di sperimentare un laboratorio che coinvolgesse la comunità educante del quartiere. L'idea è stata quella di partire dalla teoria per arrivare alla pratica, passando per le attività di mappatura e co-progettazione con i ragazzi e le ragazze dell'IC. Le attività si sono focalizzate su una delle aree oggetto della Corona Verde: Parco Somaini - Arafat, un'area verde di circa 33 ettari situata tra la fermata della metro Gardenie e via dei Gordiani, solo in minima parte pubblica e accessibile, quella denominata Parco Arafat, a ridosso delle entrate di via Fiuggi e Largo Agosta.
Primo laboratorio in classe
Il primo laboratorio si è tenuto in classe il 16 marzo. L'obiettivo è stato quello di introdurre i ragazzi e le ragazze ai temi dell'urbanistica, portandoli a riflettere sulla propria città e sul proprio contesto di vita.
Il tema del verde all'interno delle città è stato affrontato partendo da una semplice confonto fotografico - satellitare tra la città di Londra e quella di Roma, analizzando i pro e i contro del modello di città-compatta (Londra) e di città-diffusa (Roma).
A destra un'immagine satellitare di Londra, a sinistra di Roma
Successivamente è stato introdotto il Parco Somaini - Arafat, analizzandone valori e criticità, ancora utilizzando alcune immagini satellitari per iniziare a prendere confidenza la 'prospettiva zenitale' delle immagini cartografiche.
Infine, è stato introdotto lo strumento per la mappatura da Smartphone, l'app 'QuickCapture' della società americana ESRI e sono state formate le squadre per l'attività di mappatura, effettuata sotto forma di gioco a punti, in base alle casate della celebre saga di Harry Potter: i Grifondoro, i Serpeverde, i Tassorosso e i Corvonero.
Esplorazione e mappatura del Parco
L'attività di mappatura vera e propria è stata svolta il 30 marzo direttamente nel Parco
Attraverso l'app è stato possibile effettuare delle foto dallo smartphone e caricarle su una mappa, con l'esatta posizione dello scatto, grazie al servizio di localizzazione (georeferenziazione) del GPS dei telefoni. Le foto sono state divise in 3 grandi categorie, a loro volta suddivise in sotto-categorie per facilitare le segnalazioni:
-Valore (bello, utile, divertente, altro valore)
-Problema (brutto, rovinato, sporco, pericoloso, altro problema)
-Proposte (mettere, levare, cambiare, altra proposta)
Alle foto si poteva (era anzi auspicabile) inserire una didascalia per descrivere la segnalazione
Parco Somaini-Arafat - Punti validati
VALORI
PROBLEMI
PROPOSTE
"Pianificar giocando..."
Il 6 aprile, nuovamente in classe, sono state ripercorse tutte le segnalazioni effettuate per decretare la squadra vincitrice!
Principali statistiche delle segnalazioni effettuate
La competizione si è svolta in tre round:
Nel primo round è stato attribuito un punteggio sulle segnalazioni validate (dai coordinatori del laboratorio): ad ogni proposta validata è stato assegnato un punto.
Nel secondo round sono stati raddoppiati i punteggi delle proposte, in quanto ritenute le segnalazioni più difficili ed importanti.
Nel terzo round le segnalazioni sono state ripercorse insieme attribuendo dei bonus (quando queste erano particolarmente interessanti in termini di contenuti testuali e/o fotografici) e dei malus. Alcuni bonus e malus sono stati attribuiti direttamente dai docenti, per altri più dubbi, hanno votato direttamente i ragazzi, ad esclusione della squadra interessata.
Alla fine dei tre round la squadra vincitrice è risultata essere quella dei Tassorosso!
Ma l'importante non era la competizione in sé, era costruire insieme un'idea diversa di Parco. Le proposte più interessanti infatti sono state disegnate direttamente dai ragazzi su una mappa stampata dell'area con pennarelli e puntine per segnalare le posizioni.
Una prima digitalizzazione della mappa fatta in classe
Le proposte emerse durante il laboratorio e rappresentate in questa mappa non si discostano molto da quelle emerse nelle altre attività del progetto MenteLocale, svolto invece con i comitati e le associazioni cittadine. E' evidente d'altronde come il Parco soffra di criticità ambientali, legati in particolare allo sversamento di rifiuti, gli incendi, l'incuria, soprattutto nella parte propriamente detta "Parco Somaini". Al tempo stesso questo è ricco di valori e bellezze ambientali e paesaggistiche, come le quercie secolari che disegnano insieme alle aree libere dalle edificazioni un potenziale gioiello verde nascosto all'interno della città.
Le proposte quindi vanno nella direzione di migliorare la gestione ordinaria, inserendo i secchioni per la raccolta differenziata, l'illuminazione e le fontanelle o migliorando gli accessi da tutti i lati del Parco e creando i percorsi ciclo-pedonali interni. Ma sono emerse anche segnalazioni meno 'ordinarie', come la creazione di un laghetto o la ri-naturalizzazione di alcune aree, segno della necessità di restituire alla natura parte dei nostri spazi di vita.
Ci sono state poi alcune proposte più originali e per questo molto interessanti, come il muretto in legno per il book crossing, la ciclofficina per il noleggio delle bici, le piste da pattinaggio e lo skate park.
Infine, c'è un tema rispetto al quale i ragazzi hanno mostrato più sensibilità ed intelligenze di molti adulti. Nel Parco sono presenti diversi insediamenti abusivi di persone che vivono in condizioni di povertà e marginalità estreme. Per molti una soluzione sarebbe solamente quella di 'rimuovere' tali insediamenti, spostando così problema in un'altra area. Questi insediamenti d'altronde non possono che essere l'esito di percorsi analoghi di sgomberi e sfratti avvenuto altrove. Nelle proposte fatte dai ragazzi, non è mancato l'elemento propositivo rispetto a questo tema: "trovare una soluzione ai senza tetto"; "procurare a queste persone un luogo decente in cui vivere"; "trovare un'abitazione"
Riqualifichiamo il Parco!
Giovedì 5 maggio siamo passati dalla teoria alla pratica!
Grazie al coinvolgimento del Municipio e del servizio giardini, del Borgo ragazzi Don Bosco e della sua scuola di giardinaggio, delle associazioni locali, della fondazione Bulgari e dell'Università, siamo risuciti a riqualificare un pezzetto del Parco, anche tenendo conto delle segnalazioni e delle proposte emerse nel laboratorio.
All'evento hanno partecipato anche diverse associazioni locali che si occupano del Parco e delle tematiche ambientali, tra queste:
-L'associazione Molla l'Osso che si occupa dell'area cani e in generale presidia la parte del Parco Arafat;
-L'Ecomuseo Casilino che ha progettato un vero e proprio Piano d'Assetto per l'intero Parco Somaini, facendo leva sul patrimonio storico-archeologico, naturalistico e sulle tradizioni agricole dell'area;
-L'Associazione Zappataromana, che si occupa della promozione dei giardini e degli orti condivisi
-Il Centro di Educazione Ambientale del V Municipio, una struttura che si occupa della tutela e del miglioramente della qualità ambientale
Un Parco non ha bisogno solo di essere riqualificato, ma anche e soprattutto gestito, protetto e conservato. Per questo il ruolo dei cittadini è fondamentale.
Durante l'evento è stato piantumato un Ulivo come simbolo della pace e del popolo Palestinese che è stato rappresentato durante l'iniziativa dal responsabile regionale.
I ragazzi e le ragazze hanno scritto dei pensieri sulla pace su dei nastri che sono stati letti e legati all'Ulivo.
Oltre all'Ulivo, grazie al Servizio Giardini del comune è stato possibile rifare la recizione del Parco, togliendo una vecchia rete arruginita e mettendo al suo posto una nuova rete, alla base della quale sono state piantumate diverse erbe aromatiche, con la collaborazione del Centro di Educazione Ambientale, di Zappata romana e dei ragazzi del corso di giardinaggio del Borgo Don Bosco.
Oltre alle piantumazioni per l'occasione sono state sostituite le vecchie panchine rotte con delle nuove panchine più ampie e spaziose. L'obiettivo è stato quello di ricostruire attraverso una serie di piccoli interventi un nuovo spazio di relazione all'interno del Parco, per renderlo più bello e più vivibile dagli abitanti.
Prima e dopo: intervento nell'area panchine
Prima e dopo: intervento sulla recinzione
Conclusioni
Grazie al laboratorio è stato possibile intervenire concretamente nella riqualificazione di un'area verde del quartiere, ma l'obiettivo è molto più ambizioso.
L'Università e la Fondazione condividono una prospettiva comune: far sì che la comunità educante del territorio possa avere un ruolo attivo e trasformativo. Le scuole possono rappresentare il fulcro rispetto al quale convergono una molteplicità di attori territoriale con un unico obiettivo: miliorare il proprio quartiere.