Itinerario Romano

1

Arco d'Augusto

L’Arco, il più antico conservato nell'Italia settentrionale, segna l'ingresso alla città, per chi proviene dalla Flaminia, la via tracciata dal console Flaminio nel 220 a.C. per collegare Roma a Rimini. Porta urbica e arco onorario, fu eretto nel 27 a.C. per volontà del Senato a celebrazione di Ottaviano Augusto, così come manifestato dall'iscrizione posta sopra l'arcata.Forse non tutti sanno che l'attuale via del corso a Roma è l'antica via Flaminia, che nasce nella capitale e termina a Rimini.

2

Porta Montanara

La costruzione della Porta Montanara, detta anche di Sant'Andrea, risale al I secolo a.C. L’arco a tutto sesto, in blocchi di arenaria, costituiva una delle due aperture della porta che consentiva l'accesso alla città per chi proveniva dalla via Aretina. Il doppio fornice agevolava la viabilità.

3

Piazza tre Martiri (il Foro)

All'incrocio tra cardo e decumano, in corrispondenza dell'attuale piazza Tre Martiri, si apre il Foro, cuore della vita pubblica ed economica dell’antica Ariminum. Al centro è ubicato un cippo cinquecentesco che ricorda la tradizione secondo la quale Giulio Cesare, salito su una pietra, arringò i suoi soldati in occasione dello storico passaggio del Rubicone, in occasione del quale pronunciò la famosa frase ‘Il dado è tratto’.

4

Rimini Caput Viarum (Visitor Center)

Un percorso multimediale e interattivo che introduce il turista alla scoperta di Ariminum, offrendo l’esperienza unica di rivivere la sua storia accompagnati da una guida d’eccezione, Giulio Cesare in persona. Collocato nella chiesa sconsacrata di Santa Maria ad Nives, il Visitor Center è una “lente di ingrandimento” sulle bellezze culturali del territorio, ideale per una prima tappa introduttiva ai molti itinerari culturali nella Rimini antica, un vero e proprio Caput Viarum.

5

Ponte di Tiberio

Il ponte, in pietra d’Istria, fu iniziato da Augusto nel 14 e completato da Tiberio nel 21 d.C., come ricorda l'iscrizione che corre sui parapetti interni. Si sviluppa per una lunghezza di oltre 70 m su 5 arcate che poggiano su massicci piloni. Il ponte, punto di partenza della via Emilia e della via Popilia, si impone per il progetto ingegneristico e per il disegno architettonico che coniugano funzionalità, armonia delle forme ed esaltazione degli Imperatori. Punto di sosta da non perdere è la nuova piazza sull’acqua che, affacciata sull’invaso, consente un suggestivo scorcio del ponte di Tiberio e una passeggiata pedonale raso acqua sul bordo del bacino. Accanto, il nuovo parco archeologico ‘Le pietre raccontano’ conduce alla scoperta della lunga storia del ponte. Una nuova passerella galleggiante collega le banchine di destra e di sinistra del porto antico davanti al ponte di Tiberio, considerato uno dei più belli del mondo.

6

Museo della Città

Il Museo, ospitato nel settecentesco collegio dei Gesuiti, racconta la storia di Rimini. Dai ciottoli scheggiati dall’uomo 1 milione di anni fa per attraversare, nella Sezione archeologica, tutte le tappe della civiltà fino all’epoca romana e alle soglie del medioevo. Vi sono esposti mosaici, anfore e laterizi, l’eccezionale corredo di strumenti chirurgici e lo splendido quadro in vetro dalla domus del chirurgo, insieme a oggetti di uso quotidiano. La Sezione medievale e moderna raccoglie opere provenienti dagli edifici religiosi soppressi fra Settecento e Ottocento o colpiti dalla furia di guerre e terremoti. Testimone della storia artistica locale dal Mille agli inizi del Novecento, il Museo regala l’emozione di scoprire la Rimini malatestiana attraverso i dipinti della Scuola riminese del Trecento, la Pietà di Giovanni Bellini, le opere di Agostino di Duccio e del Ghirlandaio, e di lasciarsi affascinare dalla pittura del Seicento nelle tele di Cagnacci, del Centino e del Guercino.

7

Domus del chirurgo

Un'area archeologica musealizzata aperta al pubblico, oltre 700 mq che raccontano 2000 anni di storia della città. La scoperta più importante riguarda l'abitazione di età imperiale (oggi denominata domus "del chirurgo" dalla professione dell'ultimo proprietario) che ospitava una taberna medica, come rivela il ritrovamento dello straordinario corredo con oltre 150 strumenti chirurgici, esposto nel vicino Museo della Città.

8

Anfiteatro Romano

La costruzione nel II secolo d.C. dell’Anfiteatro da parte dell'imperatore Adriano interpreta la strategia del panem et circenses nella ricerca del più ampio consenso e dell'allentamento delle tensioni sociali con la concessione di momenti di evasione collettiva. Le vestigia del grandioso edificio che ospitava i ludi gladiatori, sono le più significative di tutta la Regione. La struttura, di cui oggi rimane il settore nord-orientale, aveva l'arena in terra battuta di un'ampiezza di poco inferiore a quella del Colosseo.