L’alluvione delle Marche nei dati da satellite

In una mappa la fotografia delle inondazioni scatenate dalla pioggia record del 15 settembre nell’entroterra delle province di Pesaro e Urbino e Ancona. Il Burano a Cantiano, il Misa e il Nevola a Ostra, Barbara, Arcevia fino a Senigallia, hanno distrutto strade e ponti e causato la morte di 12 persone e un disperso 

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Dove hanno trovato spazio, il fiume se lo sono preso. Come il Misa a Senigallia, l’inondazione del 15 settembre ha trasformato la città in un delta fluviale. Oppure se lo sono ripreso, come il Burano a Cantiano. L’apocalisse è scesa a valle travolgendo tutto, strade, ponti e infrastrutture. Comprese le vite di 12 persone, mentre una risulta ancora  dispersa 

C’è tutto, in un colpo d’occhio, nei dati raccolti dai satelliti del servizio di gestione dell’emergenza Copernicus, della Commissione europea. Le osservazioni, fatte nei giorni immediatamente successivi agli eventi, sono quelli della costellazione francese Pléiades, e fotografano tutto il territorio interessato, dall’alluvione, che da monte, con piogge record, soprattutto nella zona di Cantiano, ha portato devastazione e morte fino alle spiagge sull’Adriatico. 

Senigallia

La città a vocazione turistica sulla costa è stata colpita per ultima, la piena del Misa è arrivata senza essere annunciata con sufficiente anticipo da un allarme della Protezione civile. L’unico idrometro in grado di far scattare un’allerta immediata, infatti, è posizionato a pochi chilometri dall’ingresso in città del fiume. Il Misa ha scavalcato gli argini e ha inghiottito le vie del centro. Il segno del fango sui palazzi arriva alla spalla di un uomo adulto. Ha allagato case, negozi, alberghi. Travolto gli stabilimenti e i locali sulla spiaggia. 

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Barbara

Il comune di Barbara si trova tra i fiumi Nevola e Misa, entrambi hanno straripato la sera del 15 settembre. Il piccolo Mattia Luconi, otto anni, è stato travolto dalla piena del Nevola mentre era con la madre, che si è salvata. Il suo corpo è stato trovato 13 chilometri più a valle, a Trecastelli. Non è mai stato ritrovato, invece, il corpo di Brunella Chiù, 56 anni. Anche lei sorpresa dalla furia del Nevola mentre era in auto assieme alla figlia, Noemi Bartolucci, il cui cadavere è stato rinvenuto a circa 8 chilometri di distanza. A Barbara è morta anche Erina Febi, di 77 anni. Il fiume è entrato in casa mentre lei tentava di chiudere le finestre

Cantiano

È stato il primo centro abitato colpito dall’alluvione, proprio sopra Cantiano si è abbattuto con più forza il temporale autorigenerante che ha scaricato in poche ore una quantità d’acqua pari a quella che cade in 4-6 mesi. Il fiume Burano, in prossimità del centro storico, era stato deviato a sinstra per girare attorno all’abitato. Proprio in quel punto, la violenta quantità d’acqua e di detriti ha straripato proseguendo il percorso in quello che era l’alveo originario, per poi farsi strada tra le case, danneggiando diversi edifici. 

Arcevia

La violenza del Misa, nel comune di Arcevia, ha causato blackout, smottamenti, numerose strade interrotte e un ponte spazzato via dalla corrente. A Serra de’ Conti, qualche chilometro più a valle, è stato ritrovato il corpo di Michele Bomprezzi, travolto mentre si trovava nella sua auto. 

Trecastelli

Nel comune di Trecastelli il Nevola e il Misa si uniscono in un unico corso, quello che porta il Misa fino al mare. Siamo quasi alle porte di Senigallia, poco più a valle, l’idrometro di Bettolelle è l’unico strumento che fa scattare l’allarme. È in questa zona che i fiumi, trovando territorio pianeggiante, hanno cominciato ad allargarsi alle campagne e tra le vie dei centri abitati. A Passo Ripe, frazione di Trecastelli, ha perso la vita Maria Luisa Sereni, nel seminterrato allagato della propria abitazione. A Bettolelle, è stato trovato il corpo di Gino Petrolati, 89 anni di Barbara, anche lui sorpreso dalla piena a bordo della sua auto. 

Ostra

È la frazione di Pianello, nel comune di Ostra, a pagare il prezzo più alto di tutti , soprattutto di vite umane, a causa della sua posizione, proprio sulle rive del Misa. Numerosi edifici sono stati allagati, danneggiati o distrutti. Qui sono morte cinque persone: Andrea Tisba (25 anni), il padre Giuseppe Tisba (65) e Diego Chiappetti (52 anni) sono annegati nel garage del loro condominio. Fernando Olivi (84 anni) era nella sua casa a un piano seminterrato. A Ostra è stato ritrovato il corpo di Mohamed Ennaji, 42 anni, italiano di origine marocchina, residente a Castelleone di Suasa.