Lo stabilimento balneare di Porto Corsini

Nel 1872 la costa ravennate vede nascere la prima forma di turismo balneare


Posizione del primo stabilimento balneare a Porto Corsini (1872) oggi non più esistente.


Abiti per passeggiata al mare, 1870 circa (foto da Nuovo Giornale Illustrato Universale 1868-1870. Ristampa Edizioni Girasole 1987)

Una nuova idea di benessere

Nell’Ottocento nei paesi europei nascono e si sviluppano le stazioni climatiche di cura, sulla scia delle nuove conoscenze di rigenerazione del corpo e dello spirito. La natura è vista come elemento terapeutico e il mare diventa meta di benessere delle famiglie benestanti. Nascono così gli stabilimenti balneari.

Lo stabilimento Mingozzi (Foto da Pericle Stoppa, Porto Corsini Marina di Ravenna, Una Storia. Edizioni CAPIT Ravenna)

Il turismo balneare

Intorno alla metà del XIX secolo, per iniziativa di privati, si sviluppa lungo la costa romagnola il settore del turismo balneario. Nel 1843 a Rimini apre il primo stabilimento composto da sei camerini collocati lungo una piattaforma direttamente sul mare, mentre nel 1865 a Cesenatico si costruiscono i primi "capanni sulla spiaggia". Sulla scia di queste imprese private, nel luglio del 1872 la Società Balnearia inaugura lo stabilimento di Porto Corsini che diverrà presto un importante riferimento per i cittadini di Ravenna.


Porto Corsini


I TRASPORTI VERSO LO STABILIMENTO

Un battello lascia i passeggeri a Porto Corsini (foto da Fondo Mazzotti cartoline)

Durante l’estate la spiaggia si raggiungeva grazie alle batane, come la Catalana, l’Anita Garibaldi e la Crimea. Si trattava di imbarcazioni trainate lungo il Candiano da cavalli guidati da un conduttore, poi sostituite dal motore a vapore. Partivano dalla Darsena e attraccavano, dopo un viaggio di quasi due ore, ad uno piccolo molo di fronte alle Case Lunghe. Una stretta asse collegava le due sponde dell’imbarcazione e un'altra era posta in mezzo per far accomodare due file di persone schiena contro schiena. Per proteggere i passeggeri dal sole veniva montato un tavolato, ricoperto da una tela. Arrivati a Porto Corsini si scendeva lasciando cadere nel cappello del "cavallaro" i sei soldi del biglietto di andata e ritorno, e si proseguiva poi a piedi verso la spiaggia. Al tramonto del sole il suono di un corno richiamava i bagnanti alla partenza per Ravenna. 


10 AGOSTO: LA FESTA DI SAN LORENZO

Donne vicino al proprio carro, foto di fine Ottocento (Foto da Pericle Stoppa, Porto Corsini Marina di Ravenna, Una Storia. Edizioni CAPIT Ravenna)

A luglio iniziava la stagione balneare e terminava il 10 agosto, festa di S. Lorenzo, che in breve tempo si è trasformata nella giornata dedicata ai bagni al mare. Si trattava di una tradizione sentita dall’intera popolazione romagnola che in quel giorno si riversava con ogni mezzo nelle località di mare. Tutte le famiglie contadine si preparavano al viaggio. Chi non aveva il birroccino, ovvero un piccolo carro, faceva il viaggio su vecchie diligenze colme di gente e fagotti. Questi improvvisati bagnanti partivano prima dell'alba e arrivati al mare si accampavano in punti deserti della spiaggia attorno al proprio carretto. Il rito consisteva nel fare 7 bagni se si voleva essere protetti dai malanni per un anno intero. Anche i buoi e i cavalli venivano messi in acqua per il Bagno di San Lorenzo.


LA MODA MARE A PORTO CORSINI

Abiti per passeggiata al mare, 1870 circa (foto da Nuovo Giornale Illustrato Universale 1868-1870. Ristampa Edizioni Girasole 1987)

Lo stabilimento Mingozzi (Foto da Pericle Stoppa, Porto Corsini Marina di Ravenna, Una Storia. Edizioni CAPIT Ravenna)

Un battello lascia i passeggeri a Porto Corsini (foto da Fondo Mazzotti cartoline)

Donne vicino al proprio carro, foto di fine Ottocento (Foto da Pericle Stoppa, Porto Corsini Marina di Ravenna, Una Storia. Edizioni CAPIT Ravenna)