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Rapporto Annuale 2021
Cartografia
Capitolo 2
Decessi a gennaio e aprile 2021. Variazioni percentuali rispetto allo stesso mese del 2020 e valori assoluti
Fonte: Istat, Base dati integrata mortalità giornaliera comunale, Iss, Sistema di sorveglianza integrata Covid-19
Capitolo 3
Flussi e traiettorie geo-statistiche dei percorsi formativi dei giovani nati nel 1992, per sesso. Anno 2019
Fonte: Istat, Base dati integrata Censimento della popolazione e delle abitazioni (2011), Archivio Statistico sulle Imprese Attive, Archivi fiscali, Liste Anagrafi che Comunali, Registro Base Individui, su istruzione e titoli di studio
"Nei percorsi “Residenza-Istruzione” è "Istruzione-Lavoro” è possibile distinguere il “grado di connessione”(numero di traiettorie che partono da ciascuna regione), e l'“intensità della connessione” (numero di spostamenti/flussi da ciascuna regione verso le altre). Nelle mappe, oltre alle traiettorie dei flussi più significativi, vengono evidenziate anche quelle medie (definite TM e colte da una misura appropriata) che sintetizzano le informazioni sia sull’orientamento (direzione), sia sulla loro lunghezza. In particolare, le traiettorie medie sono state calcolate per tre classi di flussi: bassa intensità (non più di 100 spostamenti); media intensità (101-500 spostamenti); alta intensità (più di 500 spostamenti). I risultati mostrano come, per i flussi a bassa intensità, il valore di TM maggiore sia quello delle donne e questo lo si osserva sia nel percorso “Residenza-Istruzione” (443 km), sia in quello di “Istruzione-Lavoro” (466 km). Al contrario, per la classe a media e alta intensità, il valore delle TM risulta maggiore per gli uomini per entrambi i percorsi a indicare che i flussi di questi ultimi sono più numerosi. In relazione all’orientamento geografico, emerge una sostanziale differenza tra i flussi ad alta intensità degli uomini e delle donne. La TM di quest’ultime risulta orientata da Est a Ovest (dall’Abruzzo verso il Lazio), mentre quella dei maschi si muove in direzione Sud-Centro (verso Lazio e Toscana)."
Flussi e traiettorie geo-statistiche scuola-lavoro dei giovani nati nel 1992, per sesso. Anno 2019
Fonte: Istat, Base dati integrata Censimento della popolazione e delle abitazioni (2011), Archivio Statistico sulle Imprese Attive, Archivi fi scali, Liste Anagrafi che Comunali, Registro Base Individui, su istruzione e titoli di studio
Capitolo 4
Coefficiente di specializzazione delle regioni. Anno 2018
Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Frame-Sbs territoriale
Il coefficiente di specializzazione di una determinata regione misura la differenza tra la distribuzione settoriale degli addetti alla regione e la distribuzione regionale settoriale degli addetti relativa all'intero Paese. In particolare indica quanto una regione sia più vicina a una assenza di specializzazione (valori vicini allo zero), perché con una diversificazione nella distribuzione degli addetti tra i settori produttivi simile all'Italia, oppure sia del tutto specializzata ovvero con una massima concentrazione degli addetti in uno specifico settore (valori prossimi ad uno). I valori dei coefficienti di specializzazione regionale risultano sempre piuttosto bassi e non presentano mai valori prossimi alla specializzazione massima; emerge tuttavia una demarcazione tra regioni meno specializzate e quelle con maggiore concentrazione di addetti in maggiori concentrazioni in determinati settori, come Sardegna, Calabria e Molise nel Mezzogiorno e Valle d'Aosta e Provincia autonoma di Bolzano al Nord, ma anche in Basilicata, Sicilia e Lazio. Una maggiore diversificazione delle attività invece prevale nell'area del Centro/Nord e Nord Italia.
Capitolo 5
Dotazione infrastrutturale di trasporto per provincia. Anno 2019
Fonte: Elaborazione su dati Istat, Atlante Statistico Territoriale delle Infrastrutture e Registro Statistico ASIA-UL
La dotazione infrastrutturale dei trasporti nelle province italiane viene analizzata sulla base di un indicatore che tiene conto sia della dotazione fisica di un’area (numero di accessi alla rete autostradale, numero di stazioni ferroviarie, numero di porti) sia dell’ampiezza della rete della filiera logistica (ponderando le dotazioni con la quota di addetti delle unità locali presenti in una determinata provincia e afferenti al comparto della logistica delle attività di supporto ai trasporti). I risultati sono presentati con riferimento a due mappe, una classica e una deformata in base al peso della popolazione delle singole province. Il Nord Italia sembra quasi rappresentare un unico grande blocco ad alta e medio-alta dotazione, a servire una consistente domanda potenziale di movimenti passeggeri (e merci), con un sostanziale continuum che arriva sino a Firenze; a questo si aggiungono i blocchi delle città metropolitane di Roma e Napoli. Al contrario, nel resto del Centro e del Sud sembrano risaltare una serie di isole a sé stanti, una per ciascuna città metropolitana, con un insieme di problematiche dovute alla presenza di territori cuscinetto: dorsale tirrenica, dorsale adriatica, collegamento Est-Ovest, isolamento della provincia di Bari, Sicilia non metropolitana.