Notte dei Ricercatori 2021

Ravenna ha da sempre un rapporto conflittuale con l’acqua. La città sorge su un territorio anticamente paludoso, attraversato da fiumi e canali e strappato a poco a poco al mare.

E l’acqua è sempre stata alleata e nemica della città.

Se da una parte palude e mare proteggevano la città antica e i numerosi fiumi e canali le garantivano un accesso pressoché diretto al fiume Po e a Venezia, dall’altra il fenomeno della subsidenza e le inondazioni hanno rappresentato (e rappresentano ancora) uno dei principali problemi.

In questa storymap ripercorrete le principali alluvioni che hanno interessato la città di Ravenna e tutto il suo territorio, dal passato fino ai nostri giorni.

Informazioni e immagini tratte da  LA LINEA DEL TEMPO VIRTUALE DELLE ALLUVIONI DI RAVENNA,  per gentile concessione dell’ASSOCIAZIONE VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE RC MISTRAL.

28 maggio 1636 

A Ravenna, all’incrocio tra le attuali Vie Cavour e Via Salara, una piccola lapide ricorda il livello raggiunto dalle acque durante l’esondazione del 1636. A provocare la rottura degli argini, fu una burrasca proveniente dal mare con sei giorni di precipitazioni e forti venti che impedivano il deflusso delle acque.

L’acqua, che raggiunse i 2,40 metri rispetto al piano stradale non risparmiò i monumenti di Ravenna: all’interno di San Vitale fu infatti misurato il livello record di 2,74 metri, mentre all’interno della Biblioteca Classense fu danneggiato il dipinto murale raffigurante le Nozze di Cana di Luca Longhi, rendendo necessarie delicate operazioni di restauro.

27 novembre 1949

Le precipitazioni intense provocarono diversi allagamenti tra Toscana e Romagna. In provincia di Ravenna il fiume Senio rompe l’argine sinistro: la piazza di Fusignano fu sommersa da 1,40 metri d’acqua.  

4 novembre 1966

Il fiume Senio ruppe gli argini nel territorio di Castel Bolognese. A provocare l’esondazione furono, ancora una volta, le piogge intense.

22 dicembre 1979

Il ravennate è colpito da una forte mareggiata: l’acqua del mare entra prepotentemente in diversi punti della costa e non risparmiano Ravenna: allagamenti si registrano soprattutto nella zona della Darsena, del canale Lama e del porto

7-8 ottobre 1996

Un’intensa ondata di maltempo, con piogge di eccezionale intensità, si abbatté sul territorio della Romagna nel 1996. Consistenti allagamenti coinvolsero anche il territorio di Ravenna. In particolare, il torrente Bevano esondò provocando allagamenti a Fosso Ghiaia.

2011

Piogge di durata ed intensità eccezionali provocano allagamenti in molte zone del territorio ravennate, tra cui Bevanella – Ortazzo, Scolo Gronde – Mirabilandia, Lido di Classe, Acquara Bassa - Mirabilandia

31 maggio 2014

Complici le precipitazioni molto intense registrate nell’area collinare e precollinare tra Imola e Faenza, i livelli dei corsi d'acqua minori e i dei canali di irrigazione si innalzarono, tracimando. Fiumi di acqua e fango invasero numerose strade e abitazioni.

6 febbraio 2015 

La bora, unita al mare in tempesta, sconvolsero la Riviera provocando danni incalcolabili su tutte le località costiere della regione. Nel ravennate, si registrarono danni anche nell’area portuale, con allagamenti estesi nel distretto chimico. Nonostante il potenziamento degli argini, frutto delle esperienze passate, il canale Fosso Ghiaia, esondò nuovamente allagando campagne e abitazioni rurali. 

16 giugno 2016

Alcune delle principali località costiere del territorio di Ravenna furono colpite da una violenta mareggia, sospinta da forti venti di scirocco. Il lido più colpito fu Marina di Ravenna. L’evento su qualificato come anomalo. 

13 maggio 2019

Intense piogge provocarono il superamento dei livelli di sicurezza di molti fiumi nelle zone collinari. Il fiume Savio esondò a Cesena e vasti allagamenti si registrarono a Cannuzzo e a Mensa Matellica, dove si raggiunse il livello record di 10 metri.